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Cinque racconti perfetti: "Lettere di mamma", "I buoni servigi", "Le bave del diavolo", a cui Antonioni si ispirò per il suo film "Blow-Up", "Il persecutore", forse il più commovente, dedicato a un genio del jazz come Charlie Parker, "Le armi segrete". Cinque mondi sferici dove il lettore, con l'innocente proposito di leggere, osserva dal di fuori l'azione, guardando le cose accadere e alla fine quasi non vuol più uscire da quell'universo che in pochi paragrafi Cortázar ha creato per lui. Angoscia? Forse. Ma anche la sensazione di sperimentare zone di frontiera della letteratura, dove i tempi si confondono, gli specchi sono di carne e «io» è qualcun altro che è «io».